Nightmare Before Christmas è un classico d’animazione in stop-motion, ideato da Tim Burton, scritto da Caroline Thompson e girato da Henry Selick, adatto a tutta la famiglia. I fan di Tim Burton sono avvezzi a uno stile fatto di personaggi e ambienti grotteschi e cupi, il tutto condito da sagacia e ironia ineguagliabili. Viene da chiedersi, quindi, se un prodotto con queste caratteristiche possa incontrare anche la comprensione e il gradimento di un pubblico più giovane. La risposta è sì.
Il merito di Tim Burton sta nel veicolare messaggi profondi attraverso una storia relativamente semplice, per quanto originale. Jack Skeletron, il protagonista di Nightmare Before Christmas, è il capo di Halloween Town, un villaggio di mostri e creature macabre. Sebbene sia amato e idolatrato da tutti, è stufo di dedicare la propria vita a organizzare la festa di Halloween. Passato l’ennesimo 31 ottobre, vaga malinconico nel cimitero della cittadina, per poi imbattersi in un bosco particolare che ospita dei portali su sette simboli di altrettante festività. Jack scopre, quindi, l’universo del Natale: luci scintillanti, atmosfera gioiosa e allegra, canti.
Si innamora della sua scoperta e si illude di poterla replicare, ma la sua personale visione della festa di Natale si scontra con quella umanamente concepita. Attraverso Jack, Tim Burton mette a nudo sé stesso e le proprie insicurezze. Lo scheletro è, infatti, l’emblema dell’insoddisfazione personale, dell’esigenza di assomigliare a qualcun altro, della percezione distorta di sé. L’incontro con la dolce bambola di pezza Sally, che lo ama esattamente per quello che è, gli permette di tornare sui propri passi e apprezzare sé stesso. Quella che, a primo impatto, potrebbe sembrare una storia strampalata è, in realtà, una profonda riflessione sull’essere nel mondo e sull’esuberanza giovanile, che spesso si trasforma in insoddisfazione.
La particolare tecnica di animazione e l’ottima caratterizzazione dei personaggi permette anche ai più piccoli di immedesimarsi, anche inconsapevolmente, nei dilemmi del protagonista. L’elemento che, più di tutti, avvicina questo lungometraggio ai bambini è la musica. Nel doppiaggio italiano, le canzoni intonate da Jack vengono affidate alla voce dello straordinario Renato Zero. I testi graffianti e incisivi e il ritmo orecchiabile hanno reso i pezzi inossidabili e indimenticabili, oltre che sempre attuali.