Il film Il patto dei lupi si ispira liberamente a una storia vera, risalente alla Francia di Luigi XV e ambientata nella provincia del Gevaudan (nella Francia centro-meridionale), dove un feroce animale noto come la “Bestia di Gevaudan” terrorizzò la popolazione locale uccidendo oltre 100 persone fra il 1764 e il 1767. L’adattamento proposto nel 2001 dal regista Christophe Gans è quindi un film che prende le mosse da eventi realmente accaduti, anche se ovviamente romanzati.
Il famelico animale, le cui vittime furono in prevalenza donne e bambini, non fu però mai esattamente identificato. Le molteplici e discordanti testimonianze riportate, infatti, lo descrivevano a secondo dei casi come un lupo, un leone o una iena. Anche sulla conta dei decessi non c’è unanimità, nonostante si stimi che gli attacchi complessivi si aggirassero intorno ai 210, con 113 vittime e 49 feriti.
A seguito degli attacchi dell’animale, intervenne lo stesso re di Francia, al tempo Luigi XV, che offrì un’ingente somma di denaro per incentivare la caccia alla Bestia. E fu proprio durante quegli anni che presso la popolazione locale si diffuse la convinzione che l’animale avesse poteri sovrannaturali, alimentando così la leggenda della Bestia. La vicenda fu dichiarata finalmente conclusa quando un uomo, Jean Chastel, consegnò la carcassa di un animale che, dopo essere stato studiato e impagliato, venne fatto recapitare al Re come prova della fine del periodo di terrore. E in effetti, da allora non furono più registrati attacchi di animali e la popolazione francese poté tornare a dormire sonni tranquilli (quantomeno fino allo scoppio della Rivoluzione francese).