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    Home » Cinema » Ultime news cinema » Emanuele Crialese, il coming out e “L’immensità” a Venezia 2022

    Emanuele Crialese, il coming out e “L’immensità” a Venezia 2022

    Emanuele Crialese ha fatto coming out e ha raccontato la sua transizione di genere, portata in scena ne L'immensità, a Venezia 2022.
    Matteo MarescalcoDi Matteo Marescalco1 Settembre 2022
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    Frame tratto da L'immensità di Emanuele Crialese.
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    Nel corso di un’intervista con Variety, Emanuele Crialese ha parlato del suo L’immensità e ha fatto coming out come uomo transessuale. Il regista presenterà il suo nuovo film nel corso di Venezia 2022. Il progetto racconta la storia di Adriana, una bambina di 12 anni che rifiuta la sua identità e vuole convincere tutti di essere un maschio. Secondo quanto dichiarato dal regista, il personaggio di Adriana porterebbe in scena il suo percorso di trans.

    A proposito di Adriana, Emanuele Crialese ha raccontato: “La percezione che ha di sé è quella di una ragazza che nasce biologicamente come una bambina che sente di essere un maschio. È come se ci fosse questa percezione errata intorno a lei – errata nel modo in cui viene percepita dagli altri – e il mistero è: ‘Che cos’è questa percezione errata che sente? È un problema mentale? È qualcosa che passerà? Una cosa passeggera?’ Il fatto è che, più degli altri due bambini, lei incarna l’angoscia. Un’angoscia forte”.

    Alla domanda se Adriana sia proprio lui, il regista ha rivelato: “Certo che lo sono. Questo è il mio punto di vista. Questo sono io. È chiaro che è una mia rappresentazione. Non c’è dubbio che sono io. Lo sguardo è quello della ragazza, ma lo sguardo della ragazza corrisponde assolutamente al mio sguardo”.

    Con L’immensità, Emanuele Crialese ha consegnato al pubblico di Venezia 2022 un’opera che affronta quella parte della sua biografia che l’ha visto nascere biologicamente donna e successivamente assumere la propria reale identità di genere, quella maschile. Nel film, Penelope Cruz recita il ruolo di una madre di famiglia. Sono gli anni Settanta, Clara e Felice si sono trasferiti in un nuovo appartamento ma il loro matrimonio è già finito. Soltanto i figli riescono a tenere insieme la coppia. E sarà una di loro, Adriana, a fornire a Emanuele Crialese il pretesto per portare in scena la sua vicenda autobiografica.

    Nel corso dell’intervista con Variety, il regista ha dichiarato: “Il conflitto tra maschile e femminile è fondamentale per me. L’ho esplorato in ogni sua possibilità. Credo di aver raggiunto il culmine di questo percorso e che sia necessario andare oltre”.

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