93 anni, cento vite. Nel corso della sua esistenza, ha fatto esperienza di tutto, dentro lo schermo, ma soprattutto fuori. Prorompenza e carisma inarrivabili, nei suoi intensi occhi corvini, un sorriso enigmatico e quasi due metri di statura, si è ritrovato (il più delle volte suo malgrado) a ricoprire la parte del villain perché quella fisionomia così affilata e tagliente non si addice all’interpretazione di un eroe. Nell’immaginario collettivo, il suo aspetto longilineo e spigoloso è archetipo di malvagità, di malignità subdola. E quella del celebre artista londinese, in effetti, è una presenza “cattiva” di grande impatto, l’unica costante di pellicole diverse che accontentano le generazioni più eterogenee e disparate.
Malgrado la sua attività comprenda una mole di ruoli quanto più variegati possibile, al pubblico mainstream è noto principalmente per aver incarnato una figura emblematica dell’universo fantasy: i lunghi, candidi capelli e le vesti di un biancore puro non sono sufficienti a mascherare il cipiglio severo e ingannatore dello stregone più crudele che si ricordi negli annali della Terra di Mezzo. Il Signore degli Anelli non sarebbe lo stesso senza l’atroce follia di Saruman il Bianco. Insomma, con un curriculum cinematografico tanto vasto da richiedere una sezione di Wikipedia a parte, non basterebbe un’enciclopedia a raccontare chi fosse, ma vi diamo un assaggio su una delle personalità più particolari e interessanti degli ultimi cento anni attraverso 15 curiosità su Christopher Lee.
1. Nobili origini italiane
Sir Christopher Frank Carandini Lee: è questo il nome completo della persona con cui i cittadini di Reggio Emilia sono ben lieti di condividere un legame “di sangue”. Si dà il caso, infatti, che l’attore britannico fosse l’undicesimo marchese di Sarzano e che il 21 giugno 2004 gli fosse stata conferita la cittadinanza onoraria nella città di Casina, patria dei suoi antenati.
La madre, Estelle Marie Carandini, era nipote di un politico italiano, Girolamo Carandini, marchese di Sarzano (1803-1870). La bisnonna materna, la moglie del marchese Girolamo, era la cantante lirica inglese Marie Burgess Carandini (1826-1894). La discendenza dell’attore si snoda per un lungo periodo, e risale addirittura a Carlo Magno. Proprio per rimarcare il lignaggio, Lee chiamò l’etichetta con cui rilasciava le proprie opere Charlemagne Production.
2. Un cugino di grosso calibro
Oltre alla nobile linea genealogica, Christopher Lee può vantare la parentela con un personaggio che non passa inosservato: Ian Fleming. Autore, giornalista e militare britannico, è noto ai più per essere il padre di una delle figure più iconiche del grande schermo, James Bond. Pare, oltretutto, che sia stato proprio Lee, cugino in terzo grado del celebre scrittore, a ispirare il personaggio di 007.
Con un’identità da villain già marchiata a fuoco sulla pelle, Lee fu scritturato per interpretare il cattivo nel film Agente 007 – L’uomo dalla pistola d’oro (1974). Era stato, in realtà, inizialmente candidato per il ruolo del Dottor No, nel primo capitolo della saga, Agente 007 – Licenza di uccidere (1962), ma dovette rifiutare la parte a causa di impegni presi precedentemente su un altro set.
3. Un fidanzamento complicato
Prima di convolare a nozze con l’attrice, modella e artista danese Birgit Krøncke, Christopher Lee, negli anni ’50, era fidanzato con Henriette von Rosen, figlia del conte Fritz von Rosen. Dopo aver assunto investigatori privati per esaminare la vita privata dell’attore e aver chiesto referenze, il conte si rifiutò di permettere a sua figlia di sposarlo, a meno che Lee non fosse riuscito a ottenere la benedizione del re di Svezia.
E lui la ottenne! Tuttavia, poco prima del matrimonio, decise di porre fine al fidanzamento. Era, infatti, preoccupato che la sua instabilità finanziaria, dovuta alla professione scelta, implicasse che lei “meritava di meglio” che essere “lanciata nel mondo scarmigliato di un attore“. Lei capì la situazione e la celebrazione fu annullata.
4. Una carriera militare avvolta nel mistero
“Potrei parlarti di quelle missioni, ma poi dovrei ucciderti“: questa la risposta di Christopher Lee alle domande riguardanti le missioni segrete in cui era coinvolto durante la sua carriera militare. L’attore tiene il massimo riserbo sul periodo della Seconda Guerra Mondiale, epoca in cui prestò servizio presso lo Special Operations Executive (SOE) e il Long Range Desert Group (LRDG), il precursore del SAS.
Gavin Mortimer, specializzato in storia della SAS, sostiene che i resoconti delle sue azioni in tempo di guerra abbiano esagerato il suo coinvolgimento con le forze speciali. Ha aggiunto che l’attore avesse “indotto” il pubblico a credere che avesse interpretato un ruolo più importante. Lo storico ha rivelato a The Spectator: “Lee non ha esattamente mentito, ma ci ha ingannato, incoraggiandoci a credere che ci fosse qualcosa di più… di quanto non ci fosse in realtà”.
5. Dieci personaggi in cerca d’attore
La carriera cinematografica di Christopher Lee copre quasi settant’anni, con un esordio nel 1948, nel ruolo di Charles in Il mistero degli specchi, di Terence Young. I titoli nei quali è accreditato il suo nome sono oltre 280 e il suo volto è associato perlopiù all’antagonista di turno.
In particolare, ci sono dieci personaggi ai quali non si può pensare senza avere in mente la sua faccia: Dracula, creatura di Frankenstein, Kharis la Mummia, Fu Manchu, Mycroft Holmes, Lord Summerisle, Francisco Scaramanga, Mohammed Al Jinnah, Conte Dooku / Darth Tyranus e Saruman.
6. Un’interpretazione ingombrante
Il fatto che Lee non abbia un buon rapporto con il personaggio di Dracula è risaputo. Eppure, questa è la figura che lo ha consacrato al grande schermo. L’attore ha vestito i panni del famigerato vampiro per ben 11 volte, in: Dracula il vampiro (1958), Dracula, principe delle tenebre (1966), Le amanti di Dracula (1968), Il conte Dracula (1969), Cuadecuc, vampir, Una messa per Dracula, Controfigura per un delitto, Il marchio di Dracula (1970).
E ancora, 1972: Dracula colpisce ancora! (1972), Vem var Dracula? (1975) e Dracula padre e figlio (1976). Nel corso di una masterclass di due ore, tenutasi a Trieste il 27 novembre del 2009, nel ripercorrere la propria carriera, non menzionò mai il personaggio. Si rifiutò, addirittura, di autografare un poster che lo ritraeva nelle vesti del conte-vampiro, firmando tutto l’altro materiale che gli veniva sottoposto.
7. Un artista poliglotta
Dotato di una spiccata predilezione per le lingue, Lee parlava correntemente inglese, tedesco, francese, spagnolo e italiano madrelingua. Le sue abilità linguistiche gli hanno permesso di conferire autenticità ai suoi ruoli quando si esprimeva in lingue diverse, dimostrando ulteriormente la sua dedizione al mestiere. Al Wellington College, vinse una borsa di studio per imparare il greco antico e il latino e implementare la propria istruzione.
In virtù delle sue straordinarie competenze, durante gli ultimi anni dei servizio militare, venne impiegato nel Central Registry of War Criminals and Security Suspects (CROWCASS), un’organizzazione istituita per assistere la Commissione per i crimini di guerra delle Nazioni Unite e i governi alleati nel rintracciare cittadini ex nemici, sospettati di aver commesso crimini di guerra o atrocità in Europa durante la Seconda Guerra Mondiale.
8. Il titolo di Sir
L’Eccellentissimo Ordine dell’Impero Britannico è una delle onorificenze più prestigiose e importanti del Regno Unito. Fondato da Re Giorgio V nel 1917, conobbe nuovo lustro sotto l’egida di Elisabetta II (1952 – 2022), assumendo la funzione di premiare coloro i quali abbiano dato prestigio al Regno Unito e al Commonwealth in ambito artistico, culturale, sportivo, economico, scientifico ed educativo.
Nel 2009, Christopher Lee è stato nominato Cavaliere dalla Regina Elisabetta proprio per i suoi servizi offerti al teatro e alla beneficenza. La sovrana ha riconosciuto e premiato i suoi eccezionali risultati e la dedizione al mondo del cinema e del teatro.
9. L’uomo dei record
Il nome di Christopher Lee figura anche nell’elenco dei detentori del Guinnes World Records, per ben quattro categorie: è stato l’attore ad aver sostenuto più combattimenti con la spada nella storia del cinema e il doppiatore più anziano a prestare la propria voce per un videogioco (nel 2009, a 87 anni, doppiò un personaggio di Kingdom Hearts 358/2 Days).
Inoltre, è stato nominato il più anziano artista metal a entrare nella Billboard Hot 100 con il brano Jingle Hell (una rivisitazione del classico natalizio Jingle Bells) e, in virtù dei suoi 196 cm, l’attore protagonista più alto della storia.
10. Appuntamento con gli assassini
La madre di Christopher Lee, una volta, lo svegliò nel cuore della notte, in modo che lui potesse incontrare alcuni ospiti molto bizzarri: il principe Yusopov e un altro dei cospiratori ai danni di Grigori Yefimovich Rasputin, Dmitri Pavlovich. Sebbene non ricordi molto bene la visita, essa lasciò comunque un’impressione duratura sul giovane e potrebbe aver influenzato la sua interpretazione di Rasputin sullo schermo molti anni dopo.
Lee non rivide mai più Yusopov di persona, ma la sua vita continuò a essere segnata dall’assassino del monaco fanatico. Secondo Lee, il film su Rasputin non poteva raccontare adeguatamente la storia perché Yusopov (e, in seguito, i suoi eredi) avrebbero ripetutamente fatto causa alla produzione, poiché non gradivano il modo in cui i media popolari lo rappresentavano.
11. Occultismo, che passione!
La fama di cattivo per eccellenza ha fruttato a Christopher Lee una leggenda tanto fantasiosa, quanto verosimile: pare che molte persone pensassero che l’artista fosse un fan dell’occulto, al punto che gli è stato attribuito il possesso di una garganutuesca collezione di libri sull’argomento (un numero compreso tra 2.000 e 20.000 volumi). Rispondendo a una domanda in merito, durante un’intervista, Lee, all’inizio, ci ha scherzato su, affermando che, se avesse avuto così tanti libri, avrebbe dovuto “vivere in bagno“.
Sebbene abbia ammesso di avere un certo interesse per l’occulto, e forse 5 libri che ne parlano, ciò non significa che abbia preso parte a tali pratiche o che vi abbia dato qualche importanza. Ha spiegato di aver incontrato satanisti, ma si è discostato dalla loro visione, sostenendo che, se si viene coinvolti, “non solo perderai la testa, ma anche la tua anima“. Ha poi criticato la leggerezza con cui i media hanno semplicemente inventato tutto pur di avere qualcosa di cui parlare.
12. Un incontro a lungo atteso
Lee è famoso per aver interpretato il mago Saruman in Il Signore degli Anelli, ma pochi si rendono conto di quanto fosse adatto al ruolo. L’attore è l’unico membro del cast ad aver conosciuto Tolkien di persona, ed è forse l’unica persona ad aver incontrato l’autore nel suo periodo migliore. Lee era piuttosto giovane quando lui e un gruppo incontrarono “il professore” in un pub, il The Eagle and Child, nel 1950.
“Conosceva qualcuno del mio gruppo di amici“, ha dichiarato Lee in un’intervista. “Lui (il ragazzo del gruppo) gli si rivolse dicendo: ‘Oh, professore! Come va?’. Tutto quello che riuscii a dire io, invece, fu: ‘Co… come… come…“. Lee era un grande appassionato delle opere di Tolkien, tanto che, dopo aver lasciato l’unità militare RAF, nel 1945, lesse per la prima volta Lo Hobbit, rimanendone folgorato. Aveva anche la singolare tradizione di leggere più volte l’intera saga di LOTR.
13. Anima metal
Christopher Lee ha registrato numerosi album heavy metal, cercando apparentemente di superare sé stesso in ogni successiva impresa musicale. Sebbene molti attori abbiano provato progetti collaterali musicali con vari gradi di successo, i suoi non sono solo prodotti goliardici, ma appassionate registrazioni di qualità, che ispirano i veri fan del metal. Nel 2014, ha pubblicato una versione heavy metal di My Way di Frank Sinatra, e ha affermato di cantare “in modo più operistico” di lui.
Nel 2010 ha pubblicato il suo primo album, Charlemagne: By The Sword And The Cross, incentrato sulla vita dell’imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo Magno. Alcuni anni dopo, uscì un secondo album chiamato Charlemagne: Omens Of Death, per la realizzazione del quale si avvalse dell’aiuto del chitarrista dei Judas Priest, Richie Faulkner. Il suo secondo album, Charlemagne, gli è valso il premio Spirit of Metal.
14. Il suono di un uomo che muore
“Tu non conosci il verso che emette un uomo che viene accoltellato alla schiena. Io sì“. Queste furono le parole che Christopher Lee, rivolse a Peter Jackson durante le riprese della scena in cui l’ambiguo Grima Vermilinguo pugnala Saruman nel terzo capitolo della saga Il Signore degli Anelli, Il ritorno del Re. Il regista neozelandese rimase scosso dall’intervento dell’interprete.
L’affermazione la dice lunga sull’esperienza di Lee nella Seconda Guerra Mondiale. Jackson avrebbe voluto che il personaggio gridasse di dolore, al momento dell’accoltellamento. Lee gli spiegò, allora, che quando si viene accoltellati, “il respiro viene espulso dai polmoni“, e diede una perfetta dimostrazione di come sarebbe stato effettivamente il suono, più simile a un rantolo strozzato.
15. Sorellina e il principe del sogno
Poteva mai Christopher Lee lasciarsi sfuggire l’occasione di interpretare l’ennesimo stregone malvagio? Ovviamente no. Ed è per questo che, nel 1996, approdò sul piccolo schermo per vestire i panni di Azaret, nella miniserie tv italo-tedesca fantasy Sorellina e il principe del sogno.
Ideato da Gianni Romoli, diretto e co-prodotto da Lamberto Bava, il lungometraggio, composto da due episodi, venne rilasciato sul canale 5 della rete Mediaset il 2 e il 4 gennaio 1996. Il celeberrimo attore recitò al fianco di due personalità note agli spettatori di telenovele e varietà italiani: Raz Degan e Valeria Marini.