Il film Michael Collins è ispirato alla storia vera dell’omonimo patriota e politico irlandese che rappresentò una figura cardine nella Guerra d’indipendenza dall’Inghilterra e nella nascita della Repubblica d’Irlanda, avvenuta nel 1922. Michael Collins, noto anche con il nome Mick e nel film di Neil Jordan splendidamente interpretato dall’attore Liam Neeson, è ad oggi considerato un patriota che ha incarnato l’aspirazione alla libertà del popolo irlandese. Un personaggio complesso, osannato e celebrato in patria e forse poco conosciuto al di fuori di essa. Ripercorriamo le tappe salienti della sua storia.
Nato a Cork nel 1890 da una famiglia benestante di proprietari terrieri, Collins fin da giovanissimo si interessò alla causa politica stringendo rapporti con l’IRB (la Fratellanza Repubblicana Irlandese), un’organizzazione segreta con obiettivi indipendentisti. Nel 1916, prese parte alla famosa rivolta di Pasqua a Dublino, evento da cui il film prende le mosse. Collins si impose fin da subito come leader del movimento, per il suo slancio idealista unito a una solidità morale che lo resero un emblema di libertà e rivendicazione. “Odio gli inglesi perché rendono necessario l’odio“: questa una delle sue celebri frasi, pronunciata da un uomo pronto a imbracciare le armi pur odiando la guerra.
Quando nel 1919 venne nominato ministro delle Finanze, Collins si adoperò per trovare i fondi necessari alla causa, il che comprendeva anche l’approvvigionamento di armi destinate all’IRA. Nel suo percorso venne fortemente ostacolato dal politico irlandese Éamon de Valera, personalità estremamente controversa che nutriva verso Collins una invidia ossessiva (nonostante combattessero entrambi sullo stesso fronte). De Valera riuscì, con abili stratagemmi diplomatici, a farsi nominare Presidente della Repubblica Irlandese, mossa che gli garantì la possibilità di tenersi fuori dalle trattative col Governo inglese, di cui si occupò lo stesso Collins. Nonostante gli anni di lotte, il trattato anglo-irlandese che venne redatto e approvato rappresentò una vittoria incompleta, visto che non includeva parte delle contee dell’Irlanda del Nord, ma fu pur sempre un importante risultato. Non abbastanza per evitare critiche violente di tradimento nei confronti di Collins (critiche amplificate e cavalcate dallo stesso Éamon de Valera, che in questo modo era riuscito esattamente nel suo intento: lasciare il lavoro sporco a Collins). Fu così che Collins e de Valera iniziarono una sanguinosa guerra civile, nel quale Collins trovò la morte per mano di un estremista repubblicano nel 1922.
Un biopic classico, questo film diretto dal regista Nei Jordan del 1996, che ebbe un ottimo riscontro di critica, aggiudicandosi il Leone d’Oro alla 53ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia e la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile al protagonista Liam Neeson. Sfortunatamente il successo di critica non venne eguagliato da quello del botteghino, e l’eroe troppo poco conosciuto non riuscì ad ottenere, neanche su grande schermo, la fama meritata.