Quentin Tarantino ha sempre esaltato la grandezza di C’era una volta in America, il classico del 1984 diretto da Sergio Leone e interpretato da Robert De Niro. Il regista statunitense non ha mai nascosto il suo amore per il maestro italiano, venuto a mancare 5 anni dopo l’uscita del film in questione, che lo stesso Tarantino definisce “poetico e brutale“.
C’era una volta in America è uno dei film più amati di sempre per quanto riguarda il cinema in generale e, nello specifico, il genere gangster, accanto ad altre pietre miliari come Il padrino di Francis Ford Coppola e Quei bravi ragazzi di Martin Scorsese. Ambientato nell’America del XX secolo, il film di Sergio Leone segue Noodles (Robert De Niro) ed il suo rapporto con la violenza dai primi anni di vita sino alla vecchiaia. Il cast comprende anche artisti del calibro di Treat Williams, James Woods e Joe Pesci.
Sull’opera in questione, Quentin Tarantino ha affermato: “L’unico artista che penso abbia influenza su di me nel mio lavoro è Sergio Leone”. Come riportato da Far Out Magazine, in un’intervista del 1994 il regista americano ha parlato specificatamente di C’era una volta in America, dichiarando: “C’è poeticità e bellezza nel film ma, tuttavia, il film presenta probabilmente il gruppo di gangster più feroce che abbia mai visto. Voglio dire, questi quattro ragazzi sono spietati e brutali quanto qualsiasi gangster mai visto nei film”.
Nonostante la violenza che serpeggia nel corso dell’intera opera, il film riesce comunque ad umanizzare il comportamento dei protagonisti, in particolare grazie all’indimenticabile colonna sonora di Ennio Morricone, che fa sembrare tutto come fosse una grande storia d’amore. Parlando proprio di questo contrasto, Quentin Tarantino ha affermato: “Quando uccidono, è tutto molto freddo e brutale sai, è proprio come un boom, un colpo in faccia prima che il ragazzo abbia anche solo la possibilità di pensarci due volte, e poi ride mentre guidano lontano. Il film ha i gangster omicidi più disperati, quasi psicopatici di sempre, eppure il peso di quello che stanno facendo non lo percepisci mai fino in fondo”. Quentin Tarantino ha aggiunto: “Il fatto che, dopo la visione, tu te ne vada parlando di quanto sia bello il film, di quanto sia poetico, di quanto sia lirico il film e di quanto sia commovente il film, è un’incredibile testimonianza della tela di Sergio Leone“.