A Milano martedì 6 dicembre McDonald’s in San Babila chiude i battenti. Negli anni ’80 il locale era diventato il punto d’incontro dei paninari milanesi. I costi d’affitto troppo alti sono alla base della scelta della proprietà che ha assicurato che i 35 dipendenti saranno ricollocati negli altri punti vendita McDonald’s della città.
L’attuale McDonald’s in piazza San Babila aprì i battenti nel 1981 sotto l’insegna dell’italiana Burghy, i paninari milanesi lo scelsero come loro punto d’incontro, anche per l’assonanza con la McDonald’s che ancora non aveva preso piede in Italia. I paninari degli anni ’80 erano la risposta disimpegnata al decennio precedente, caratterizzato da un forte impegno politico e sociale. I giovani che si riconoscevano in questo stile di vita appartenevano soprattutto all’alta borghesia. Uno dei tratti distintivi del paninaro era l’abbigliamento griffato: scarpe Tmberland, jeans Levi’s, cinturoni El Charro, felpa Best Company, calzini Burlington e zaino Invicta, erano alcuni dei capi identificativi dei paninari. Un fenomeno alimentato dall’avvento delle televisioni commerciabili che avevano trovato nei paninari un ottimo target per i loro spot commerciali. I paninari arrivarono anche in TV in programmi come Drive In, con la parodia di Enzo Braschi. I Pet Shop Boys, dopo un tour a Milano, scrissero il brano Paninaro, per inciso uno dei peggiori del gruppo musicale synth pop britannico
Nel 1996 la rete dei ristoranti Burghy venne acquisita dalla multinazionale statunitense McDonald’s, i paninari alla fine degli anni Ottanta si estinsero come i dinosauri, ma il McDonald’s in San Babila è rimasto uno dei punti di aggregazione dei giovani milanesi. Il 6 dicembre questo pezzo di storia della ristorazione veloce lascerà la piazza.